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Spettacolo on line “Per il pane la pace e la libertà” al via prenotazioni

Al via dal 30 dicembre 2020 le prenotazioni per vedere lo spettacolo on line “Per il pane, la pace e la libertà” dedicato alle azioni quotidianamente svolte dalle partigiane di Bologna durante la guerra di liberazione dal nazifascismo così come dalle donne partigiane di tante altre città dell’Italia occupata.
In scena l’autrice e regista Simona Sagone insieme a Sara Graci e al musicista Mirco Mungari.

Per ottenere link e password
per vedere lo spettacolo on line senza limiti di tempo, è sufficiente acquistare un biglietto virtuale al costo di 5 € scegliendo tra due modalità di pagamento: PayPal (con un versamento sul conto collegato alla mail info@youkali.it), oppure bonifico bancario sul conto dell’Associazione Culturale Youkali APS (Emil Banca: IT96N0707202409032000131803), indicando come causale “Per il pane la pace e la libertà” e quindi mandare una mail a info@youkali.it o un messaggio whatsapp al 3334774139 con la ricevuta.

 

Durata dello spettacolo 1 ora circa.

 

Progetto in “STRA ‘900 ER” per il bando per la valorizzazione della Memoria del ‘900 in Emilia Romagna”.

Informazioni:
Associazione Culturale Youkali APS
telefono 3334774139
info@youkali.it –www.youkali.it
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La trama:
Il testo racconta la storia di nonna Lia, rivissuta dalla nipote attraverso il diario della nonna ricevuto in eredità. Attraverso l’immaginaria figura di Lia, divenuta la partigiana Marcella nei terribili anni della guerra e poi tornata ad essere un’onesta operaia fino alla pensione. In scena vengono ricordate tutte le partigiane che allora hanno consapevolmente partecipato a tante azioni pericolose, ma non hanno voluto chiedere, a guerra finita, il riconoscimento come partigiane. In Provincia di Bologna solo 1850 donne chiesero il riconoscimento, sicuramente furono molte di più quelle che parteciparono coraggiosamente alla Resistenza, anche se è difficile stimarne il numero.
Non si è combattuta la guerra solo con le armi in pugno, ma anche preparando a maglia un indumento caldo per i compagni partigiani, offrendo gli ultimi spiccioli per aiutare altre donne rimaste senza sostegni economici, curando malati e feriti negli scontri, rischiando la vita per ottenere razioni supplementari di grassi, sale e zucchero per sfamare figli e genitori anziani.
Come raccontano le testimonianze e i numerosi studi di genere realizzati negli ultimi decenni, in quei giorni ogni donna fu madre di tutti gli italiani ed ebbe il coraggio di lottare per accorciare anche di un solo giorno quella terribile carneficina.