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Amalia e la sua storia

A Vergato fa molto freddo quest’inverno. La raccolta delle castagne e delle patate è andata male a causa delle piogge frequenti. I camini sbuffando poco, la legna scarseggia.
I pasti sono scarsi e, spesso, si va a letto presto per non sentire la fame e per scaldarsi.
La mia amica Amalia ha avuto una bambina, cresce bene, ha sempre fame. Il seno di Amalia si prosciuga non avendo sufficiente nutrimento. Domenica Amalia è venuta da me e mi ha detto che, ai bastardini, a Bologna, se prendi un bimbo da allattare ti pagano; ha pensato di prenderne uno,anche se il marito non vuole, così avranno un po’ più soldi per mangiare.
Accompagno Amalia. Siamo spaesate, Amalia è analfabeta, io so leggere e scrivere.
Amalia entra, mi racconta, che l'hanno spogliata e visitata come una mucca, tutta nuda, si è vergognata.
È uscita con una bimba , è brutta, pare malata. Non la volevo, dice Amalia, però mi hanno dato dei soldi e mi servono.Torniamo a Vergato. Io ho un quaderno dove annoto, con poche parole, le cose importanti Ho segnato il viaggio a Bologna.Passa qualche giorno e Amalia porta Paola dal dottore del paese, perché piange e non mangia. Il medico parla di sifilide e le intima di riportarla a Bologna e di non allattarla più. Amalia per non perdere il latte, allatta sua figlia, anche se non deve.
Ritorna con Paola all’ospedale. Io non vado , ma segno sul quaderno il fatto. Amalia mi racconta, la bimba è stata portata via e lei di nuovo visitata. Le hanno detto di tenersi controllata e se vede qualche ulcerazione di tornare. Il tempo passa, la stagione è fredda e si va nella stalla a riscaldarsi.Le parole vengono sussurrate, i segreti delle famiglie, dicerie di paese o fantasie, passano di bocca in bocca. Di sifilide si parla: è diffusa nelle colline bolognesi, perché le donne prendono, per disperazione, a balia i bimbi dell'orfanotrofio, che, spesso, sono malati.
Amalia ha paura e, ogni giorno, si controlla.
Questa mattina Amalia ha visto una escrescenza sul seno, terrorizzata, è corsa dal dr.Dalmonte, che ha iniziato ad inveire contro l ‘ospedale degli Esposti, che non controlla i bimbi prima di darli alle balie. Intima ad Amalia di ritornare a Bologna e le rilascia un certificato in cui attesta che ha la sifilide, trasmessa dalla bambina che ha allattato.
Io annoto sul mio quaderno.Accompagno Amalia al S.Orsola, C’ è un reparto dove curano le donne con la sifilide. Sono quasi tutte prostitute, noi non ne avevamo mai viste. Hanno abbigliamenti strani, fumano e la loro pelle ha un colore grigiastro, a causa della cura per la sifilide.Il dottore la visita dappertutto anche là, nelle parti intime, guarda il certificato del medico Dalmonte e le dice di rimanere per la cura,avrebbe pagato l ‘orfanotrofio, ma non può obbligarla, non è una prostituta. Amalia ha paura, torniamo a casa.
Amalia spera che tutto passi, l ‘ulcera sul seno sembra guarire, ma una mattina si trova ulcere dappertutto e la situazione precipita. Anche il marito mostra ulcerazioni.
Vanno a Bologna a curarsi. Il Dr. Dalmonte, impietosito dalla vicenda, li consiglia di andare dall'avv. Barbieri di Bologna, per fare causa all'orfanotrofio.
Il Dottore spera che l’ Avv. Barbieri accetti di rappresentare Amalia, sarebbe una vittoria anche per lui che, da anni, invia dati allarmanti sulla sifilide all ‘Ordine dei medici, senza mai essere considerato, e anzi additato quale zotico medico di campagna.
L'avvocato Barbieri, giovane avvocato rampante di Bologna , quando Amalia gli espone il caso, fiuta la possibilità di fare causa all'ospedale degli Esposti, il cui presidente, è il potente Conte Isolani e di soddisfare le proprie ambizioni.
Accetta il caso.
Intanto Amelia la bimba di Amalia, si copre di piaghe e muore. Amalia e Luigi sono deboli e provati, per fortuna in paese li aiutano con un po 'di cibo.
Ormai il mio quaderno è colmo di note e di appunti.
La causa è partita e, spesso, Amalia va a Bologna con il marito in tribunale.
Le cause si susseguono con ricorsi e controricorsi.
All'ospedale intanto cambiano un po 'le cose, nutrono i bimbi con latte di mucca, ma i bambini muoiono in grande quantità.
Amalia Bagnacavalli è sulla bocca di tutti e non può più vivere nel suo paese.
Sogna di vincere la causa e di andarsene per iniziare una nuova vita.
Finalmente, dopo dieci anni, la causa è vinta, ma Amalia non riceve una lira, tutto va all'avvocato e per le spese processuali.
Amalia va in un altro paese e non so più nulla di lei. La causa vinta ha portato grandi cambiamenti all ‘ospedale degli Esposti.Ora i bimbi vengono lasciati alle mamme, controllati, quelli che hanno la sifilide, vengono isolati e allattati con la bottiglia. La storia di Amalia Bagnacavalli, ha salvato tante giovani donne e tanti bimbi da questa peste.
Dopo anni ho avuto notizie di Amalia: è sempre povera,ma sta bene e ha due figlie.Prendo il mio quaderno,scorro gli appunti e penso: chissà se Amalia sa di avere”suo malgrado” contribuito a cambiare in meglio la vita di tante persone?
Nel 1943 la scoperta della penicillina mette fine all ‘incubo della sifilide.Io,ormai anziana, ho notizia che Amalia e suo marito sono morti.
Il mio quaderno si chiude. Penso che Amalia sia stata una vera eroina.Questa storia si,svolge tra fine 800 e primi 900 e sarebbe giusto che fosse conosciuta. Lascio il quaderno a mia nipote. Forse un giorno potrà scrivere di questa vicenda, per darle la giusta importanza nella storia di Bologna.