Penelope: maestra e partigiana
I partigiani erano le persone che combattevano coraggiosamente contro i fascisti, erano attivi durante la Seconda guerra mondiale.
Nel 1945 un gruppo di partigiane decise di protestare.
Mentre arrivavano i camion nazisti, le partigiane si misero in mezzo alla loro rotta, protestando contro i tedeschi.
Le donne erano impaurite che i crucchi aprissero il fuoco e arretrarono un po’ dalla paura.
Un’insegnante di nome Penelope salì sulla statua più alta di Bologna sventolando la bandiera ITALIANA e i nazisti non aprirono il fuoco.
Penelope era un membro attivo delle forze di liberazione e partecipava all’organizzazione delle manifestazioni, continuando sempre a svolgere la professione di insegnante.
Nel febbraio 1945, in sede di comitato si decise di organizzare una serie di manifestazioni delle donne per un maggiore loro contributo alla lotta di liberazione.
Con il gruppo dirigente si impegnò nell’ organizzazione di interventi capillari per sollecitare la partecipazione di molte donne alla prima manifestazione prevista per l’8 marzo 1945 e anticipata al 3 marzo.
Nelle strade di Bologna il 1 marzo erano apparsi manifesti in cui si informavano i cittadini che chi avesse denunciato un “ribelle”, veniva ricompensato in danaro e con il sale. Penelope dopo avere organizzato e guidato il corteo con il gruppo delle dirigenti in piazza VIII Agosto, salita sul monumento al Popolano, tenne il suo primo comizio politico. Nonostante la presenza di molti tedeschi e militi delle brigate nere, non esitò ad incitare la popolazione ad unirsi a loro «per imporre la pace, accelerare la fine della guerra anche di un giorno solo perché voleva dire migliala di morti in meno».
Penelope fu riconosciuta partigiana con il grado di tenente, dal 5 luglio 1944 alla Liberazione.
Autori
Giulio Dandini, Federico Ernici, Tommaso Schiavina.
Classe 5^B, scuola Bombicci