Aerei che squarciano il cielo, il cuore batte forte, impazzito…. Un fortissimo boato e poi il nulla.
‘Renata’ è lì! Ha deciso di non ‘sfollare’ come facevano in molti mettendosi in salvo nelle campagne.
Lei ha un carattere forte, la città ha bisogno del suo aiuto; fa la staffetta tra Modena e il C.U.M.E.R.
Durante un bombardamento i suoi occhi incontrano quelli della piccola Laura.
La gente corre, sembra impazzita nella frenesia di mettersi in salvo verso il più vicino rifugio. Chi non ‘sfolla’ deve accontentarsi dei rifugi.
La piccola Laura è lì, immobile, pietrificata dalla paura. Il suono della sirena è insopportabile, le fa scoppiare la testa!
In un solo attimo, ‘Renata’ è travolta da mille pensieri, ma solamente una è la cosa da fare. Trascina, così, la bimba tremante verso il rifugio.
‘Renata’ si guarda intorno nel tentativo di trovare i genitori della piccola. Improvvisamente sente da lontano una donna che urla: “Laura! Laura!”. E’ la madre della bambina, stracolma di gioia.
Laura si abbandona, in lacrime, tra le braccia della madre.
“Una signora mi ha trovata e mi ha portata qui, mamma. Andiamo a ringraziarla, ti prego, voglio salutarla”.
La bimba si dirige, con la madre, verso ‘Renata’ dicendo “Grazie infinite, signora! Ho ritrovato la mia famiglia! Ma tu hai una famiglia? Hai dei figli?”. A quelle parole, i pensieri di ‘Renata’ volano lontano.
Pensa alla sua piccola Silvana.
Allora ‘Renata’, cercando di non far tremare la voce per l’emozione, risponde “Sì, ho una figlia, si chiama Silvana. Adesso è al sicuro con i nonni. Siamo lontani ma presto potremo anche noi riabbracciarci perché tutto finirà. Ritorneremo a guardare il cielo, senza paura. E’ una promessa!”.