Se ci si può cantar

Una giornata di canti nell’Italia che fu…

con Simona Sagone voce;
Mirco Mungari: chitarra, bouzouki, oud, fiati e percussioni;
Giampiero Lupo: chitarra, organetto, tamburello, loops e voce.
Drammaturgia: Simona Sagone

Concerto – spettacolo dedicato ai canti popolari italiani di varie regioni, eseguiti dal vivo con strumenti etnici, ma con arrangiamenti contemporanei, rivisitati. Un progetto tra riscoperta della nostra tradizione musicale e la contemporaneità musicale.
Lo spettacolo racconta la storia degli Italiani di fine ‘800 e primi del ‘900.
Abbiamo immaginato di proporre al pubblico la rappresentazione di una giornata di donne e uomini dall’alba a notte fonda.
C’è il momento del lavoro nei campi, nelle officine; il momento della lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, per un equo salario; c’è il magro pasto del lavoratore che si accompagna al sogno di montagne di cibi succulenti e di una vita più lieta.
C’è il tempo degli addii, delle partenze di chi sceglie di tentare la fortuna oltremare, alla ricerca di una vita migliore.
Al calar del sole, contadini e operai si riposano: c’è spazio per l’amore e la tenerezza, per le serenate e le visite furtive alla propria promessa sposa. C’è anche il tempo della festa e dei balli nelle aie, c’è la gioia dei canti del maggio, e la spensieratezza degli stornelli ubriachi cantati a voce piena. C’è il tempo del riposo quando annotta, per recuperare le forze per nuove giornate di lavoro, di lotta, di sogni e speranze.
Il progetto nasce da una ricerca etnomusicologica, dal desiderio di riscoprire i canti della nostra tradizione popolare per riportarli alla gente, come sognava il grande studioso Leydi, perché si cantino ancora e si tramandino di generazione in generazione come parte della nostra memoria storico- sonora.